Fino a quando la mia stella brillerà
La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più andare a scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo i giochi, le corse coi cavalli e i regali di suo papà diventano un ricordo e Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata. A tredici anni viene deportata ad Auschwitz. Parte il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione Centrale di Milano e sarà l’unica bambina di quel treno a tornare indietro. Ogni sera nel campo cercava in cielo la sua stella. “Fino a quando la mia stella brillerà”, ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare. Questa è la sua storia, per la prima volta raccontata in un libro dedicato ai ragazzi. Introduzione di Ferruccio de Bortoli. Età di lettura: da 11 anni.
(Fonte trama Piemme)
Recensione
Ecco un libro di formazione che non dovrebbe mai mancare nella libreria dei nostri figli: Fino a quando la mia stella brillerà. Una testimonianza innocente quale può essere quella di un’adolescente di soli tredici anni che nel giro di poco si troverà a perdere tutte le sue certezze, perfino i legami più stretti, a causa delle leggi razziali di Hitler e del nazifascismo. Leggi alle quali ha aderito pure l’Italia dittatoriale di Mussolini nel 1938. E come Liliana, tante altre persone, milioni di persone, hanno purtroppo dovuto subire ogni sopruso solo per il fatto di essere di una religione e “razza” differente. Tantissimi purtroppo non sono sopravvissuti a questo abominio a causa della follia umana che quando ha il potere, spesso si sente in dovere di poter osare l’inimmaginabile.
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Fino a quando la mia stella brillerà. Liliana e il suo destino
Liliana nel libro “Fino a quando la mia stella brillerà” racconta in modo semplice e nitido i primi anni della sua vita, fino al periodo in cui non potrà più frequentare la scuola come il resto delle sue compagne, non potrà più frequentare il teatro, il cinema. Con uno stile sempre più incisivo racconterà che col tempo sarà costretta a fuggire insieme al padre, nel tentativo di rifugiarsi in Svizzera, ma sfortunatamente il loro coraggioso piano fallirà miseramente. Liliana, grazie anche alla capacità dell’autrice Daniela Palumbo, coinvolge il lettore trascinandolo sempre più nell’abisso di un passato storico terribile e inimmaginabile se non grazie alle varie testimonianze che col tempo hanno avuto il coraggio di affacciarsi al presente e vomitare tutta la cruda realtà che hanno dovuto subire.
La Shoah e i suoi testimoni
E Liliana è una di queste testimoni. Liliana ha dovuto elaborare per molto tempo il suo doloroso passato di adolescente deportata nei campi di sterminio. Come molti altri prima di lei, una volta tornata alla vita normale, non aveva voglia di ricordare episodi così dolorosi e spiacevoli. Soprattutto sentiva l’esigenza di guardare oltre. Di proseguire verso un futuro per fortuna più roseo. Però qualcosa la turbava sempre. Finché un giorno, ha deciso, quando altri testimoni stavano ormai scomparendo, di raccontare anche la sua esperienza. “Fino a quando la mia stella brillerà” era la frase che si ripeteva durante la sua tragica esperienza, per non arrendersi. Il libro è dedicato principalmente ai ragazzi, quindi è abbastanza delicato ma non per questo meno tagliente nel raccontare i fatti. Ed è un libro che si legge benissimo e risulta interessante a qualunque età, proprio per il suo stile immediato e sincero.
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Per non dimenticare
È un libro che porta necessariamente ad una maturazione, specialmente se chi lo legge è in crescita. In quanto ci si immedesima nella protagonista. E le sue vicissitudini saranno le vicissitudini di ogni lettore che si accingerà alla lettura con rispetto ed empatia.
Lo consiglio fortemente a tutti. È un’ottima lettura per i ragazzi a partire dai dieci anni in su.
Le autrici
Liliana Segre
È nata a Milano. Ha vissuto l’esperienza della deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau a tredici anni. È partita il 30 gennaio 1944 dal Binario 21 della stazione Centrale di Milano ed è stata l’unica bambina di quel treno a tornare indietro. Da anni si dedica alla testimonianza dell’olocausto soprattutto tra i ragazzi, perché le sue parole possano seminare il ricordo e arrivare alle generazioni future. Il 19 gennaio 2018 il Presidente della Repubblica l’ha nominata senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti in campo sociale”.
Daniela Palumbo
Daniela Palumbo è nata a Roma nel 1965. Giornalista, ha cominciato a pubblicare libri per ragazzi nel 1998 con un testo sulla disabilità. Vive a Milano dove lavora per il mensile “Scarp de’ Tenis”, storico giornale di strada. Con “Le valigie di Auschwitz” ha vinto nel 2010 il Premio letterario Il Battello a Vapore. Nel romanzo per ragazzi “Fino a quando la mia stella brillerà” ha raccolto la testimonianza di Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz all’età di 13 anni; ha poi curato “Scolpitelo nel vostro cuore”.
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